Gli alleati de La Centenaria ovvero tutti coloro che, nei modi più disparati, si sono resi disponibili per realizzare l’evento in memoria del centenario dal termine della Grande Guerra. Un territorio lo si conosce attraverso i propri abitanti, coloro che vivono con passione la loro terra, legati indissolubilmente alle proprie origini cercando di farle conoscere e apprezzare al mondo. E così non potevamo mancare una visita alle Opere Pie di Onigo, istituti realizzati grazie alla generosità della contessa Catterina Jaquillard Onigo, la quale volle donare tutto il suo patrimonio alla comunità, purché fosse utilizzato per il sociale. Presso gli Istituti si è svolto, e tutt’ora è in corso, un immane lavoro per raccogliere e salvare manoscritti risalenti al XIII secolo a testimonianza della vita di quei tempi. La dimora, che un tempo fu dei conti di Onigo, custodisce pergamene di vario genere sapientemente restaurate e salvate dall’usura del tempo.
Lasciamo alle spalle le pendici del Monfenera teatro de La Centenaria e ad una manciata di km incontriamo un’eccellenza radicata nel territorio. Nata dall’incontro di tre passioni diverse, ma accomunate da una sincera amicizia che ha dato vita a 32 Via dei Birrai. Loreno, la voce di 32 Via dei Birrai ci accoglie tra tappi colorati, packaging ricercato e molti racconti ed aneddoti sulla nascita del loro progetto e sull’evoluzione, che non terminerà mai. Un vero commerciale, uno di quelli che cattura la tua attenzione e non ti stancheresti mai di ascoltare. Portandoci a conoscere il cuore della 32, dove nasce e cresce la tenacia e la volontà di creare una birra artigianale di alta qualità e radicata nel territorio, tanto che il Birrificio in collaborazione con agricoltori della zona, ha dato il via alla produzione del farro e del luppolo sui colli di Monfumo. Una volontà di realizzare qualcosa non omologabile e unico, con particolare attenzione all’ambiente che ci circonda, ma soprattutto con una spiccata attenzione verso il prossimo.
In queste terre dedicate alla coltivazione, dopo la produzione artigianale di birra incontriamo la passione di una giovane Federica per l’attività di famiglia de Le Terre. Alcune viti ed una rivendita di salumi, l’hanno portata a focalizzare le sue energie ed entusiasmo sulla vinificazione. Anche qui ci troviamo in una piccola realtà, ricca di carisma e creatività, tra bottiglie adornate dalla stessa Federica e proposte di degustazioni in cantina, con passeggiate lungo i filari e un salto per un break presso la vicina Villa Bellati. La nuova sfida ha portato Le Terre ad avere riconoscimenti internazionali e diversi sono gli stranieri, che si lasciano conquistare dalla genuinità del prodotto nonché dalla passione profusa da Federica per il suo ambizioso progetto.
Noi abbiamo conosciuto solo alcuni degli “alleati” de La Centenaria tutti estremamente importanti, poiché per la realizzazione di qualsiasi progetto ogni singolo tassello diventa essenziale. Un grazie a Fabio Maggio e a tutto il suo amore per queste terre ancora un po’ nascoste.