Immerso tra i vigneti della DOCG del prosecco, all’inizio della Valsana che porta a Vittorio Veneto, si cela una piccola nicchia di Marroni riconosciuti dal disciplinare IGP e che continua a portare avanti le tradizioni e l’identità del suo piccolo borgo. Siamo a Combai, una piccola frazione di 555 anime, che dal 1945 celebra puntuale i suoi marroni, quando la festa nacque per raccogliere fondi da donare alla banda paesana. Un appuntamento longevo, si ripete ormai da 72 anni, portando frotte di curiosi e appassionati tra le vie del borgo.
Combai però non è solo marroni, io stessa ho percorso numerose volte le strade del prosecco, lasciandomi alle spalle il paesino quasi senza notarlo. L’occasione di scoprirne l’anima ed il cuore pulsante, mi è stata data qualche giorno fa e allora seguitemi.
Il Bosco Incantato è un percorso che si snoda tra gli alberi di castagno, puntellato in qua e in là da statue in legno tanto da far prender forma alle leggende popolari del luogo. Come il Mazharol, un folletto dispettoso, probabilmente parente stretto di quello che scorrazza sul Montello. E passo dopo passo, lungo i sentieri si scopre una realtà popolana ancora molto presente, un forte legame con le proprie tradizioni che vengono valorizzate attraverso percorsi didattici e visite guidate in concomitanza con la Festa del Marrone IGP di Combai. Inerpicandosi su verso la collina si incontra il Sentiero di Comby, un itinerario, che ci racconta del marrone. E mi raccomando di non confondetelo con la cugina più piccola, la castagna. Il marrone non sempre è più grande, ma ha l’ilo rettangolare e la buccia di un marrone più chiaro e striato, molto lucido.
Durante la Grande Guerra il fronte Austro-Ungarico controllava queste zone e una testimonianza della loro presenza è La Strada De La Fan. Donne e bambini furono impegnati a costruire la strada per poi portare su i cannoni dell’esercito Austro-Ungarico e attaccare il Montello. Il pesante lavoro veniva ricompensato a sera con una misera brodaglia, da qui il nome “De La Fan”. Proseguendo il cammino, ci addentriamo nel piccolo borgo di Colmellere, il cui proprietario Mellius abitava in una casa di pietre, simile ad un castello e lì, da qualche parte, vi è ancora nascosto. La magia e le leggende si fondono con il fumo che s’inerpica in alto dalle rostidore, tanto che talvolta si ha quasi la sensazione di essere scivolati in un libro di favole, tra folletti burloni o personaggi oscuri.
La 72esima Festa dei Marroni IGP si estende dal 7 ottobre al 1 novembre 2016 ed il clou è la sua cucina, ovviamente un “scartos de maroni rosti” è da provare, ma qui ogni pietanza è addolcita dal frutto festeggiato. Tutto il paese si veste a festa, tanto da cambiare volto in modo naturale, con esposizioni di vero artigianato locale, cori alpini e molta, tanta curiosità nello scoprire un luogo così vicino ma poco conosciuto. Non mancate l’occasione di visitare Combai nei weekend durante la Festa, con i mercatini ogni sabato pomeriggio e domenica fino al 1 novembre 2016, anche se visitarlo senza la folla e con più tranquillità potrà presentarsi un luogo altrettanto o forse ancor più affascinante.