Dalla Cia Distillery e’ il nome che dopo la mia visita al “G.B. Cerletti” continuava a risuonarmi in testa e, una volta sfoltiti gli impegni, ho deciso di andare a scovare questa distilleria di vera grappa italiana con sede a Stellenbosch e prodotta da un enologo formatosi presso il prestigioso istituto di Conegliano. Giorgio Dalla Cia si presenta subito con fare garbato ed amichevole, e per di piu’ la sua forte inflessione dialettale mi fa sentire subito a casa. Inizia a mostrarmi come la sua preziosa grappa viene prodotta, dal funzionamento dei macchinari, tutti importati dall’Italia, fino all’etichettatura e sigillatura con ceralacca tutto manuale. Avevo visitato gia’ altre cantine e distillerie in passato, ma mai come in questa occasione ho avuto la netta sensazione di essere in un laboratorio artigianale, dove la qualita’ e la cura fin nei minimi particolari del prodotto rende questo distillato impareggiabile. Giorgio e’ un veterano della terra d’Africa, in cui ormai risiede da piu’ di 30 anni. Da dieci anni a questa parte pero’ collabora con il figlio George, ideatore e propulsore della distilleria. Si perche’ Giorgio fino al 2004 fu enologo presso la cantina Meerlust di Stellenbosch, e proprio a lui si deve la creazione del famoso bordolese Rubicon, per il quale a Londra nel 2001 vinse il premio come miglior bordolese al mondo. Ora padre e figlio lavorano a stretto contatto, implementando la cantina e la distilleria con una tipica osteria toscana adiacente alla produzione. L’osteria Pane e Vino e’ gestita da Elena, l’affabile moglie di George, che nel 2007 ha deciso di stravolgere totalmente la sua carriera dando vita a questo angolo di paradiso, non solo per un italiano a cui mancano i sapori di casa. La genuinita’ degli ingredienti e la purezza dei sapori, confermano che quasi tutto e’ importato direttamente dall’Italia. Per rendere ancora piu’ autentico il locale e la percezione di essere in una vera osteria di paese, persino le sedie impagliate arrivano dal Friuli. La mia prima e vera degustazione l’ho fatta con Giorgio, che pazientemente mi spiegava i profumi sprigionati dal suo vino. Probabilmente aveva notato la mia totale astinenza dal nettare, che in realta’ non lo bevo mica volentieri, anzi non lo bevo proprio, ma questa volta mi sono voluta mettere alla prova e ne sono stata entusiasta. Perche’ non sempre si puo’ avere la fortuna di incontrare un maestro del genere che ti guida in una sorta di lezione alla scoperta dei bianchi piu’ leggeri e profumati fino ai rossi piu’ corposi e strutturati. Ovviamente l’assaggio era accompagnato da una ottima caprese e da tortelli squisiti. E proprio durante questo pranzo con Giorgio si sono uniti a noi una coppia di italiani, nella migliore tradizione di convivialita’. Questa meravigliosa esperienza si e’ conclusa con un inghippo, in quanto non per mia decisione mi son trovata ad offrire antipasto e dolce condiviso tra tutti e quattro i commensali. Ma tutto e’ stato diluito da degli ottimi bicchieri di grappa, Dalla Cia ovviamente.
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Dalla Cia Distillery is the name that kept echoing in my head after my visit to “G.B. Cerletti”. Once my commitments thinned, I ventured out to find this authentic Italian grappa distillery based in Stellenbosch, a winemaker whom graduated from the prestigious Institute of Conegliano. Giorgio Dalla Cia introduces himself politely in his strong dialect accent and immediately made me feel at home. This wondrous experience starts with a journey through his distillery showing me the imported Italian machinery used to produce his precious grappa as well as the manual labelling and wax sealing machines. Having already visited other wineries and distilleries in the past, on this occasion I had the distinct feeling of being in a workplace overwhelming all my senses. The quality and care given to the production of this Italian grappa in every single detail makes this visit unparalleled. Giorgio is a veteran South African living here for over 30 years and until the early 2000’s has been a winemaker at the prominent Meerlust winery in Stellenbosch. In 2001 in London his talent as a winemaker was recognized by wining the best Bordeaux for his famous creation, the Rubicon Bordeaux. For the past 10 years, a little Italian family cooperation has been taking shape. His son George, the creator and driving force of the distillery works closely with his father overseeing the day to day business of this estate assuring that they attain a top quality product. In 2007, Elena, George’s lovely wife joined this venture, forming a typical Tuscan osteria, on the estate, completing the Italian taste experience. Pane e Vino restaurant serves flavour-full dishes, bringing life to this little corner of paradise. Her authentic recipes, as well as the interior confirm that no expenses were spared to offer the guest the most authentic Italian taste extravaganza. The genuineness of ingredients and purity of flavours imported from Italy along with the woven chairs from Friuli sets the stage. Giorgio himself took me on my very first wine tasting experience, patiently explaining all the delicacies of his wine. He most probably noticed my total ignorance on this topic. A small confession: I just do not drink wine at all. But this time I wanted to try it and was really happy about my choice. After all it is not everyday that you have the pleasure of having a master of the genre to guide you through the journey of discovery of the different fragrances of wine, from the more light and fragrant white to the more full-bodied and structured red wines. Of course, the tasting could not be complete without an excellent caprese and delicious tortelli. It was during this lunch with Giorgio that a couple of Italians living in Stellenbosch joined us in the best tradition of conviviality. This enjoyable moment had a surprising twist in its ending, with me forking the bill for a starter and dessert requested by another and shared by all. But it was water under the bridge after a few glasses of smooth Dalla Cia Grappa.